Il festival di Verdi apre al Teatro Regio di Parma con il Don Carlo. La scenografia semplice, ma di grande effetto, fatta tutta di pannelli di finto marmo che, con sfumature di bianco e grigio, danno l’effetto di un grande sepolcro.
In questo spazio funereo si svolge la vita spettrale dei personaggi che sacrificano le gioie dell’amore e dell’amicizia in nome del potere, di cui mai il genere umano è riuscito a dissetarsi.Sepolcrale è la vita di Filippo II, infelice perché la regina non lo ama. Come può amarlo se era la promessa sposa del figlio e lui se ne è impossessato abusando del suo potere?
Sepolcrale è la vita di Don Carlo a cui viene strappata la gioia dell’amore per Elisabetta, costretta in moglie al padre Filippo II e che viene imprigionato per volere del potere ecclesiastico.
Amaro è il destino di Rodrigo, leale amico di Filippo II e del principe Carlo, ucciso perché sospettato di tramare contro la Chiesa.
Amaro è il destino di Elisabetta che da promessa sposa felice si ritrova moglie del suocero e madre del promesso sposo.
Grandiosa è l’interpretazione di Michele Pertusi nel ruolo di Filippo II, sempre sicuro di se stesso, con il suo incedere e con i suoi sguardi mette in risalto tutta l’angoscia del suo personaggio.
Non convincono appieno Elisabetta (Serena Farnocchia) che ha davvero poco di regale, si fa quasi fatica a riconoscere in lei la regina e Don Carlo che ha davvero poco di quel principe che dovrebbe cambiare le sorti dell’impero spagnolo.
La musica è ben diretta dal maestro Daniel Oren anche se difetta di qualche spunto personale che dia quel tocco di briosità ad un’opera che, se pur bellissima, non ha dei gran sussulti e scorre abbastanza regolare.
Un buon voto va agli altri personaggi e al coro che ben amalgamato diffonde tutta la sua potenza e trasmette davvero grande emozione.
Un voto minore alla regia di Cesare Lievi, che in alcune scene ha rischiato quasi il ridicolo, come ad esempio la scena delle guardie del Re trattenute dai deputati fiamminghi o il balletto delle coriste nella scena del giardino. Molto bene invece la scena dei carri con i condannati, con evidenti segni di torture e il carro dei libri proibiti che vanno al rogo insieme agli eretici.
Pinuccio L.
Comunicato stampa
Un sipario che si apre è occasione per sbirciare nuovi mondi. La prima notte del Festival Verdi 2016 il sipario del Teatro Regio di Parma svela il nuovo allestimento di Don Carlo, tributo di Cesare Lievi alla più complessa e monumentale delle opere di Giuseppe Verdi.
Sotto la guida di Daniel Oren, Filarmonica Arturo Toscanini e Coro del Teatro Regio di Parma indagano la profondità di Verdi e Schiller, fino al cuore di conflitti antichi ma nuovi ad ogni generazione che sul palco hanno le sembianze di Filippo II e suo figlio Don Carlo, rispettivamente interpretati da Michele Pertusi e José Bros. Non solo: attraverso la voci di Vladimir Stoyanov e di Ievghen Orlov, interpreti di Rodrigo e del Grande Inquisitore, l’opera esplora lo scontro tra ideologie politiche e tra temporale e spirituale. Un meccanismo magnetico di attrazione e repulsione che trova in Elisabetta, sul palco Serena Farnocchia, il suo motore.
Teatro Regio di Parma
DON CARLO
Dramma lirico in quattro atti su libretto di Joseph Méry e Camille du Locle dalla tragedia Don Karlos, Infant von Spanien di Friedrich Schiller e dal dramma Philippe II, Roi d’Espagne di Eugène Cormon.
Traduzione italiana di Achille De Lauzières e Angelo Zanardini.
Musica GIUSEPPE VERDI
Personaggi Interpreti
Filippo II, Re di Spagna MICHELE PERTUSI
Don Carlo, Infante di Spagna JOSÉ BROS
Rodrigo, Marchese di Posa VLADIMIR STOYANOV
Il Grande Inquisitore, cieco nonagenario IEVGHEN ORLOV
Un frate SIMON LIM
Elisabetta di Valois SERENA FARNOCCHIA
La Principessa Eboli MARIANNE CORNETTI
Tebaldo, paggio d’Elisabetta LAVINIA BINI
Il Conte di Lerma GREGORY BONFATTI
Un Araldo reale GREGORY BONFATTI
Voce dal cielo MARINA BUCCIARELLI
Deputati fiamminghi DANIELE CUSARI, ANDREA GOGLIO, CARLO ANDREA MASCIADRI, MATTEO MAZZOLI, ALFREDO STEFANELLI, ALESSANDRO VANDIN
Maestro concertatore e direttore – DANIEL OREN
Regia – CESARE LIEVI
Scene, costumi – MAURIZIO BALÒ
Luci – ANDREA BORELLI
Maestro del coro – MARTINO FAGGIANI
FILARMONICA ARTURO TOSCANINI
CORO DEL TEATRO REGIO DI PARMA
Nuovo allestimento del Teatro Regio di Parma
In coproduzione con Fondazione Carlo Felice di Genova, Òpera de Tenerife, Teatro Nacional de São Carlos di Lisbona
Assistente alla regia IVO GUERRA; Assistente alle scene ANDREA DE MICHELI; Assistente ai costumi MARIANNA CARBONE
Direttore musicale di palcoscenico e altro maestro del coro GIANFRANCO STORTONI
Direttore di scena MARCO GALARINI
Maestro di sala SIMONE SAVINA; Altro maestro di sala e di palcoscenico ANNA BOSACCHI DANG ANH NGA, CALUDIO CIRELLI, DANIELA PELLEGRINO
Maestro alle luci ANNA BOSACCHI DANG ANH NGA; Maestro ai sopratitoli LORENZO FRONTI; Si ringrazia CRISTIANO AZZOLIN
Scene Laboratorio di scenotecnica della Fondazione Teatro Regio di Parma
Costumi Laboratorio di sartoria del Teatro Regio di Parma
Attrezzeria Rubechini Carlo snc (Firenze), Laboratorio di attrezzeria del Teatro Regio di Parma
Calzature CTC srl (Milano); Parrucche Mario Audello (Torino)
Trucco e parrucche a cura di CINZIA COSTANTINO; Sopratitoli Teatro Regio di Parma
Direttore di produzione ILARIA PUCCI; Direttore tecnico e degli allestimenti SERGIO DE GIORGI
Scenografo realizzatore e Responsabile laboratorio scenografia FRANCO VENTURI
Responsabile macchinisti FRANCESCO ROSSI; Responsabile elettricisti ANDREA BORELLI; Responsabile attrezzeria MONICA BOCCHI; Responsabile fonica GIAN MARIA PICCININI; Responsabile sartoria PAOLA TOSI; Ispettore di palcoscenico ETTORE MONI
Personale tecnico e di palcoscenico del Teatro Regio di Parma