“Nudi e crudi”, uno dei testi più spassosi e irriverenti di Alan Bennett, il corrosivo autore inglese famoso per “La cerimonia del massaggio” e il ciclo di racconti “Una patatina nello zucchero”, è approdato giovedì al Teatro Manzoni, nella versione teatrale scritta da Edoardo Erba e diretta da Serena Sinigaglia, con due tra i più strepitosi attori comici del panorama italiano nei panni della rigida coppia borghese di mezza età, così incrollabilmente british, protagonista della pièce, che una sera, di ritorno dall’opera, trova il proprio opulento appartamento sito al piano alto di un palazzo edoardiano della City totalmente svaligiato da una misteriosa quanto meticolosa banda di ladri, che è riuscita a far sparire tutto, ma proprio tutto quello che c’era nell’abitazione: dai lampadari all’arredamento, dalle pellicce della signora al preziosissimo impianto stereo del marito, dal forno (incluso l’arrosto che vi era dentro) alla carta igienica.
Paolo Calabresi è il granitico Mr. Ransome, algido legale londinese, melomane snob e conservatore con una passione viscerale per Mozart, costretto a vedere il proprio incrollabile aplomb inglese sgretolarsi irrimediabilmente di fronte al dramma che gli ha sottratto la sua routine monotona e rassicurante; Maria Amelia Monti, perfettamente a suo agio nel ruolo che è le congeniale della mogliettina svanita e naif, è un’adorabile Mrs. Ransome, che dopo lo smarrimento iniziale finisce con l’accogliere come una liberazione la scomparsa di quella massa soffocante di orpelli che usava chiamare “le nostre cose”, considerati indispensabili per una vita agiata ma che avevano finito per condannare lei e il marito a un’ esistenza ipocrita fatta di apparenza, incomunicabilità e sottaciuta frustrazione sessuale.
La coppia si mette sulle tracce dei propri preziosi averi, così misteriosamente spariti nel nulla, e, mentre Mr. Ransome si innervosisce sempre di più fino a fare del furto subito una sorta di malattia, Mrs. Ransome subisce un’evoluzione: da divertita, ad eccitata, a consapevole fino a ritrovare un’insospettabile vena nazionalpopolare e un rinnovato contatto con le proprie emozioni troppo a lungo dimenticate.
Un testo dissacrante e grottesco, che sferza senza pietà i cliché così adorabilmente inglesi tanto cari a Bennett, viene reso dalla premiata coppia Calabresi-Monti con tempi comici perfetti e un ritmo serrato, solo saltuariamente opacizzato dalla loro “spalla”, il giovanissimo Nicola Sorrenti, agile saltimbanco nel molteplice ruolo di voce narrante, volgare assicuratore, poliziotto incapace, psicologa in tacchi alti, sgangherato rapinatore, caratterizzato però da una recitazione a tratti scolastica, talmente affettata e sopra le righe da scadere spesso in una macchietta stucchevolmente autocompiaciuta.
Nel complesso una commedia godibile e spumeggiante, ben interpretata da due nomi commercialmente molto validi (ma a ragione) del nostro panorama teatrale e televisivo, capace di intrattenere il pubblico con leggerezza e acume per due ore di grasse risate.
Leonardo Cesari
DAL 24 NOVEMBRE 2016 AL 11 DICEMBRE 2016
NUDI E CRUDI
MARIA AMELIA MONTI – PAOLO CALABRESI
UNA STORIA DI ALAN BENNETT
TRADOTTA E ADATTATA PER LA SCENA DA EDOARDO ERBA
CON NICOLA SORRENTI
REGIA DI SERENA SINIGAGLIA
Cosa succederebbe se una sera tornando a casa trovaste il vostro appartamento svaligiato da ladri che non hanno lasciato traccia neppure di un interruttore? É quello che capita ai signori Ransome, e sconvolge la loro vita tranquilla e ripetitiva. Diversa la reazione dei due: lui si arrabbia sempre più, lei prova quasi un senso di liberazione. Intanto, in un gioco di caratteri sempre più esilarante, il mistero del furto trova un’imprevista soluzione. Dal romanzo di successo del genio comico Alan Bennett, Nudi e crudi, commedia spumeggiante, piena di umorismo e ironia, sa fare un ritratto impietoso della vita di una coppia inglese di mezza età. Magistralmente scritta per il teatro da Edoardo Erba, superbamente interpretata da Maria Amelia Monti e Paolo Calabresi con Nicola Sorrenti, e diretta con estro da Serena Sinigaglia.