Nudi e Crudi al Teatro Manzoni

“Nudi e crudi”, uno dei testi più spassosi e irriverenti di Alan Bennett, il corrosivo autore inglese famoso per “La cerimonia del massaggio” e il ciclo di racconti “Una patatina nello zucchero”, è approdato giovedì al Teatro Manzoni, nella versione teatrale scritta da Edoardo Erba e diretta da Serena Sinigaglia, con due tra i più strepitosi attori comici del panorama italiano nei panni della rigida coppia borghese di mezza età, così incrollabilmente british, protagonista della pièce, che una sera, di ritorno dall’opera, trova il proprio opulento appartamento sito al piano alto di un palazzo edoardiano della City  totalmente svaligiato da una misteriosa quanto meticolosa banda di ladri, che è riuscita a far sparire tutto, ma proprio tutto quello che c’era nell’abitazione: dai lampadari all’arredamento, dalle pellicce della signora al preziosissimo impianto stereo del marito, dal forno (incluso l’arrosto che vi era dentro) alla carta igienica.
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Paolo Calabresi è il granitico Mr. Ransome, algido legale londinese, melomane snob e conservatore con una passione viscerale per Mozart, costretto a vedere il proprio incrollabile aplomb inglese sgretolarsi irrimediabilmente di fronte al dramma che gli ha sottratto la sua routine monotona e rassicurante; Maria Amelia Monti, perfettamente a suo agio nel ruolo che è le congeniale della mogliettina svanita e naif, è un’adorabile Mrs. Ransome, che dopo lo smarrimento iniziale finisce con l’accogliere come una liberazione la scomparsa di quella massa soffocante di orpelli che usava chiamare “le nostre cose”, considerati indispensabili per una vita agiata ma che avevano finito per condannare lei e il marito  a un’ esistenza ipocrita fatta di apparenza, incomunicabilità e sottaciuta frustrazione sessuale.
La coppia si mette sulle tracce dei propri preziosi averi, così misteriosamente spariti nel nulla, e, mentre Mr. Ransome si innervosisce sempre di più fino a fare del furto subito una sorta di malattia, Mrs. Ransome subisce un’evoluzione: da divertita, ad eccitata, a consapevole fino a ritrovare un’insospettabile vena nazionalpopolare e un rinnovato contatto con le proprie emozioni troppo a lungo dimenticate.
Un testo dissacrante e grottesco, che sferza senza pietà i cliché così adorabilmente inglesi tanto cari a Bennett, viene reso dalla premiata coppia Calabresi-Monti con tempi comici perfetti e un ritmo serrato, solo saltuariamente opacizzato dalla loro “spalla”, il giovanissimo Nicola Sorrenti, agile saltimbanco nel molteplice ruolo di voce narrante, volgare assicuratore, poliziotto incapace, psicologa in tacchi alti, sgangherato rapinatore, caratterizzato però da una recitazione a tratti scolastica, talmente affettata e sopra le righe da scadere spesso in una macchietta stucchevolmente autocompiaciuta.
Nel complesso una commedia godibile e spumeggiante, ben interpretata da due nomi commercialmente molto validi (ma a ragione) del nostro panorama teatrale e televisivo, capace di intrattenere il pubblico con leggerezza e acume per due ore di grasse risate.

Leonardo Cesari

DAL 24 NOVEMBRE 2016 AL 11 DICEMBRE 2016

NUDI E CRUDI

MARIA AMELIA MONTI – PAOLO CALABRESI

UNA STORIA DI ALAN BENNETT
TRADOTTA E ADATTATA PER LA SCENA DA EDOARDO ERBA
CON NICOLA SORRENTI
REGIA DI SERENA SINIGAGLIA

Cosa  succederebbe  se una sera tornando  a  casa trovaste il vostro appartamento  svaligiato da ladri che non hanno lasciato traccia  neppure di  un interruttore?  É quello che capita ai signori Ransome,  e sconvolge la loro vita tranquilla e ripetitiva. Diversa la reazione dei due: lui  si arrabbia sempre  più,  lei  prova quasi un senso di liberazione. Intanto, in un gioco  di caratteri sempre  più esilarante, il mistero del furto trova un’imprevista soluzione. Dal romanzo  di  successo  del genio comico  Alan Bennett, Nudi e crudi, commedia  spumeggiante,  piena  di umorismo e ironia, sa fare un ritratto impietoso della vita di una coppia inglese di mezza età. Magistralmente scritta  per  il  teatro  da Edoardo  Erba, superbamente  interpretata da Maria  Amelia Monti  e Paolo  Calabresi  con  Nicola  Sorrenti, e diretta con estro da  Serena Sinigaglia.

AVI LEBOVICH & THE ORCHESTRA feat. OMER KLEIN “Jazz Masters 2016”

Per la serata Aperitivo in concerto, il Teatro Manzoni offre il meglio, come al solito, inutile ribadirlo, e porta sul palco Avi Lebovich & The Orchestra feat. Omer Klein.

di seguito il comunicato stampa

Max V.

COMUNICATO STAMPA

“APERITIVO IN CONCERTO” – stagione 2016/2017

Teatro Manzoni, via Manzoni 42 Milano

Una spettacolare  big band in unica data italiana

Dal Medio Oriente fra passioni, tradizioni, modernita’

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AVI LEBOVICH & THE ORCHESTRA

feat. OMER KLEIN

Jazz Masters 2016

 DOMENICA 13 NOVEMBRE 2016 – ORE 11

pianoforte

Omer Klein

trombone, leader

Avi Lebovich

tromboni

Yair Slutzki, Yaron Ouzana

trombe

Arthur Krasnobaev, Assa Kook

sassofoni

Alon Farber, Tal Varon,

Yehonatan Cohen, Yuval Tabachnik

chitarra

Nitzan Bar

contrabbasso, basso elettrico

Mickey Warshai

batteria

Ron Almog

Dopo l’apertura della XXXIIª stagione di Aperitivo in Concerto affidata al SF Jazz Collective al debutto in Italia, il palco del Teatro Manzoni di Milano ospita un altro superbo e modernissimo ensemble, guidato dal trombonista israeliano Avi Lebovich. Domenica 13 novembre, ore 11,  11 musicisti di rilievo sulla scena internazionale accompagnano il leader Lebovich che ospita un connazionale pianista d’eccezione, l’acclamato compositore Omer Klein.

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Se con il SF Jazz Collective l’improvvisazione, filo conduttore dell’intera rassegna, è passata attraverso la brillante rilettura di uno dei più grandi innovatori del jazz come Miles Davis, con Avi Lebovich & The Orchestra si esplicherà nella rilettura del linguaggio mainstream delle tradizionali big band degli ultimi trent’anni, senza intenti enciclopedici ma con un fortissimo senso della contemporaneità e della inclusività culturale.

L’orchestra di Avi Lebovich rappresenta una delle realtà più significative di una scena culturale e musicale assai peculiare come quella israeliana. Israele, nonostante si trovi a far parte di un’area geografica al centro di dinamiche drammatiche, è da anni una vera e propria fucina di talenti anche in campo artistico e creativo. La scena musicale israeliana brulica di musicisti di varia e diversa estrazione, che anche nel campo della musica improvvisata apportano un contributo di vasta rilevanza, spesso trasportato e trapiantato nell’ambito concertistico newyorkese.

L’orchestra nasce nel 2003 e ha da allora fatto da vera e propria palestra per un’intera generazione di improvvisatori israeliani e arabo-israeliani interessati all’aggiornamento del linguaggio improvvisativo e al suo collegamento con le tradizioni musicali mediorientali.

Le biografie

  • Avi Lebovich – trombonista e leader

Israeliano, inizia a suonare il piano a 9 anni ma a 11 già imbraccia il suo primo trombone. Una passione crescente che lo porterà a 20 anni a New York per continuare gli studi, e poco dopo ad affidare il suo destino a una telefonata fatta al trombonista, leggenda del jazz, Slide Hampton. Dopo averlo sentito suonare, Hampton lo prende letteralmente sotto la sua ala, inserendolo nel suo leggendario gruppo “Slide Hampton & the Jazz Masters”. Un’esperienza che porta Lebovich a essere subito considerato una stella nascente sulla scena jazzistica newyorchese.

Ha collaborato con artisti come Wynton Marsalis, Chick Corea, Bootsy Collins, Philip Bailey (degli Earth, Wind and Fire), Milt Jackson, James Moody, Roy Hargrove, Brad Mehldau, Larry Willis.

  • Omer Klein – pianista e compositore

Israeliano, allievo di Danilo Perez e Fred Hersch, da anni trapiantato in Germania e leader di un ben noto trio di cui fanno parte il contrabbassista Haggai Cohen-Milo e, alternatamente, i batteristi Amir Bresler e Zvi Ravitz. Klein, autore di straordinaria intelligenza e strumentista di primissimo ordine, vanta un curriculum di tutto rispetto, in cui spiccano collaborazioni con artisti quali Jaleel Shaw, Donny McCaslin, Avishai Cohen, Jason Lindner, Mashell Ndegeocello, Clarence Penn, Mark Feldman, Joel Frahm.

Per info: Aperitivo in Concerto – Teatro Manzoni – http://www.aperitivoinconcerto.com

Prevendita
Biglietto intero €15 – Ridotto giovani € 10 – alla cassa del Teatro
Numero Verde 800-914350
Online: http://www.teatromanzoni.ithttp://www.Ticketone.it + Call Center 892.101

L’uomo, la bestia e la virtù al teatro Manzoni

È in scena al Teatro Manzoni “L’uomo, la bestia e la virtù” di Luigi Pirandello, regia di Giuseppe Dipasquale con Geppy Gleijeses. Tre personaggi saranno coinvolti in vicende tragicomiche per mascherare la tresca nata tra il professor Paolino (l’uomo) e la signora Perella (la virtù) ai danni del marito, il capitano Perella (la bestia). Con un rimescolamento di carte continuo che dà movimento alla commedia, arriveremo alla fine dello spettacolo senza sapere quale maschera appartiene ad ogni perdonaggio, o se ognuno le indossa tutte e tre.

l'uomo la bestia e la virtu

Una rivisitazione in chiave “commedia all’italiana” dove, grazie alle doti artistiche di tutti gli attori, il regista riesce a fare arrivare l’umorismo e i temi tipici di Pirandello ad un pubblico molto ampio, e solitamente poco interessato agli stessi. Chi cerca Pirandello in questo spettacolo farà molta fatica a trovarlo, ma se si vuole passare una piacevole serata è uno spettacolo sicuramente consigliato.

Al Berto

DAL 14 GENNAIO 2016 AL 31 GENNAIO 2016
L’UOMO, LA BESTIA E LA VIRTU’
GEPPY GLEIJESES – MARCO MESSERI – MARIANELLA BARGILLI
DI LUIGI PIRANDELLO
REGIA DI GIUSEPPE DIPASQUALE
“L’uomo, la bestia e la virtù” di Pirandello è un testo farcito di situazioni comiche, che rivelano risvolti amari di fronte ai soprusi di un uomo dispotico, perpetrati nei confronti di una moglie debole e trascurata e di un  professore di lei innamorato. Lo sviluppo farsesco della commedia, un affondo alla grottesca ipocrisia quotidiana, è ben rappresentato dal titolo: l’uomo è la prima maschera, quella del professor Paolino che nasconde sotto il suo ostentato perbenismo la tresca con la signora Perella, che indossa la maschera della virtù, quella cioè di una morigerata e pudica madre di famiglia praticamente abbandonata dal marito, capitano di marina che appare agli occhi della gente con la maschera della bestia.
Lo spettacolo è diretto da Giuseppe Dipasquale nell’interpretazione di Geppy Gleijeses, Marco Messeri e Marianella Bargilli.

Lo spettacolo di Natale al Teatro Manzoni

E’ Natale siamo tutti più buoni ed anche tutti un po’ più bambini ed allora perché non approfittarne ed andare a vedere uno splendido spettacolo di natale con musiche canzoni balli e tanto di Babbo Natale. Lo spettacolo consigliato per questa settimana, dedicato ai bambini (non troppo piccini) ma anche ai più grandi è lo Spettacolo di Natale in scena al Teatro Manzoni di Milano nell’ambito dell’interessante ciclo “In famiglia” che il teatro ha pensato per le famiglie con bambini e ragazzi.

lo spettacolo di Natale

Innanzitutto un plauso va al teatro che ha in programma in questa stagione questo ciclo di spettacoli per famiglie per avvicinare i ragazzi al mondo del teatro e soprattutto per non escludere le famiglie con bambini e ragazzi dalle sale di teatro. Una bella iniziativa del teatro che accoglie molto pazientemente famiglie con bambini di tutte le età. Lo spettacolo musical vuole riportarci alla tradizione del Natale dove la magia della festa si nasconde nell’essere più buoni, condividere e regalare amore e non come spesso accade nel pensare solo a regali, dolci ed a comprare quanto più possiamo in nome della festa. Il tutto senza tralasciare il messaggio cristiano della festa del Natale. Bisogna lasciare i beni materiali e ricoprire lo spirito del Natale e questo messaggio è per grandi e piccini in 90 minuti animati da canzoni natalizie “Babbe Nataline” che ballano e lui il protagonista assoluto della festa un vero Babbo Natale sul palco per noi. Comoda la proiezione pomeridiana con tanto di intervalli per permettere ai più piccoli di muoversi dalle poltrone. Bravi ragazzi continuate così e complimenti per il ciclo In famiglia proposto dal Teatro Manzoni fino ad aprile con i seguenti spettacoli : Simba il re Leone, La casa delle storie – Il pifferario magico, Alice nel paese delle meraviglie, La bella addormentata nel bosco, Biancaneve, Hansel e Gretel, La bella e la bestia, I tre porcellini, Peter pan, La sirenetta e Vilu’. Ragazzi fate i bravi così mamma e papà vi regaleranno un mare di favole.

Angel

APERITIVO IN CONCERTO 2015-2016 TEATRO MANZONI

DOMENICA 8 NOVEMBRE 2015 ore 11.00 PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA

Fra New York e il Medio Oriente: un’esplosiva miscela di jazz, funk e antiche tradizioni

RAVID KAHALANI & YEMEN BLUES

Domenica 8 novembre 2015, alle ore 11.00, presso il Teatro Manzoni di Milano (via Manzoni, 42), s’inaugura la trentunesima stagione di “Aperitivo in Concerto”. E sarà una vera festa in piena regola. Perché si presenta per la prima volta in Italia un gruppo già acclamato in tutto il mondo e guidato dall’eccezionale cantante israeliano di origini yemenite Ravid Kahalani: Yemen Blues è un esplosivo miscuglio fra estatiche melodie mediorientali, ritmi africani, arabi ed ebraici, influenze caraibiche, jazz e funk. Dagli Stati Uniti al mondo arabo, Yemen Blues è diventato un gruppo di riferimento per la sua spettacolare capacità di fondere culture e di allacciare un dialogo fra le più diverse tradizioni, grazie all’abilità di creare una trascinante festa comunitaria, uno happening in cui un gioioso messaggio di fratellanza e di scambio viene trasmesso attraverso una musica in cui la creatività sembra non avere confini. Virtuosismi vocali (Kahalani è un interprete semplicemente fuori del comune, dotato di una potenza evocativa pressoché unica come la sua capacità di coinvolgere il pubblico in un vero e proprio rituale creativo) e strumentali (Yemen Blues è composto da strumentisti indiscutibilmente eccezionali, fra i quali spiccano anche le presenze di Shanir Blumenkranz, artista di riferimento nei gruppi guidati da John Zorn, del ben noto tastierista Brian Marsella, altro prediletto di John Zorn, e di due fenomenali percussionisti come Itamar Doari e Rony Iwryn), tradizioni millenarie e contemporaneità si uniscono in un torrenziale flusso di musica che sa abbinare con uguale intensità impegno e intrattenimento: un concerto d’apertura che, per la sua completa identificazione con la “filosofia” di “Aperitivo in Concerto” di voler essere finestra sempre aperta sul mondo, non poteva essere più adatto e più coinvolgente.

RAVID KAHALANI

Ravid Kahalani nasce nel 1978 in Israele, da una famiglia yemenita originaria di Kohlan, alle porte della capitale Sanaa. Nato in un contesto peculiare come quello ebraico-yemenita, in cui il canto è coltivato con passione e per millenaria tradizione, Kahalani è l’ultimo di una stirpe di eccezionali cantanti e cantori. Inizialmente allevato al canto sinagogale, egli per un lungo periodo si distacca dalle tradizioni religiose e familiari, dedicandosi allo studio della vocalità africano-americana attraverso il blues e il soul. Interessato al teatro, compie studi di recitazione presso il Nissan Nativ Acting Studio e partecipa, fra i tanti progetti, alla messa in scena di “Rust”, pièce di Avishai Hadari che ottiene il primo premio all’Akko Theatre Festival del 1998. Kahalani affianca le sue molteplici attività di performer allo studio della percussione, sotto la guida del noto percussionista Chem Zimbalista. Esordisce come cantante solista in uno spettacolo, “Joy”, del coreografo e ballerino Yossi Yungman, all’Israel Festival del 2003. Durante una tournée europea, viene avvicinato dall’artista belgradese Misko Plavi, che lo invita a partecipare al suo progetto concertistico “East Kissing West”. Nel corso della sua permanenza in Serbia, Kahalani studia la liturgia serbo-ortodossa e il canto liturgico serbo sotto la guida di Divna Petrovic. Di ritorno a Tel Aviv, studia e pratica come controtenore accademico. Con il trascorrere del tempo, Kahalani fa ritorno alle sue radici, appassionandosi alle culture musicali arabe, che studia sotto la guida del chitarrista e liutista Alon “Amano” Campino, specializzandosi nelle pratiche esecutive fra le popolazioni delle aree sub-sahariane. Nasce così il suo peculiare stile interpretativo, che fonde radici orientali e africane con le tecniche vocali della soul music africano-americana ed affronta un repertorio che esplora il repertorio nubiano, gnawa, tuareg, saidi e bambara e cui affianca la tradizione arabo-yemenita e quella ebraico-yemenita. Viene così chiamato dal noto artista israeliano Idan Raichel a essere la voce solista dello Idan Raichel Project, con il quale si esibisce in tutto il mondo. Kahalani collabora inoltre con una molteplicità di artisti israeliani (come il grande contrabbassista Omer Avital, con il quale fonda Yemen Blues) e internazionali, attraendo l’attenzione del celebre produttore e bassista Bill Laswell, vera eminenza grigia dell’avanguardia newyorkese, che produce nel 2014 il più recente progetto di Kahalani e Yemen Blues: Insaniya.

Gershon Wiserfirer voce, gimbri Ravid Kahalani, tromba Roei Harmon, trombone oud tastiere Brian Marsella basso elettrico, oud Shanir Blumenkranz percussioni Itamar Doari, percussioni Rony Iwryn

Padiglione Teatri al Teatro Elfo Puccini

una bellissima rassegna di teatro, con gli spettacoli già andati in scena questo inverno a Milano, per chi se ne fosse perso qualcuno o vorrebbe rivederlo, andranno in scena nella rassegna: PADIGLIONE TEATRI al Teatro Elfo Puccini
58 spettacoli, 8 palcoscenici, 18 giorni
LUNEDÌ 13 LUGLIO
Sala Bausch | ore 20.30
• Teatro Officina – LA PRIMA CENA
La cucina contadina e popolare narrata attraverso autori della letturatura mondiale: da Neruda a Prévert, da Scarpetta a Camilleri, chiudendo con una carrellata di ricette di Totò.

Sala Fassbinder | ore 21.30
• Elsinor – UNO, NESSUNO E CENTOMILA
È l’opera di Pirandello che più si occupa dell’Io e del suo rapporto con gli altri e segue la ricerca dell’identità personale di un uomo, Vitangelo Moscarda, dalla prima consapevolezza fino alla conclusione provvisoria.

MARTEDÌ 14 LUGLIO
Sala Bausch | ore 20.30
• Teatro i – DEVE TRATTARSI DI AUTENTICO AMORE PER LA VITA
Il 30 novembre 1943 moriva ad Auschwitz Etty Hillesum, giovane donna che ha testimoniato, nel suo Diario 1941-1943 (Adelphi), come la guerra e l’odio possano essere vinti costruendo la pace dentro se stessi. Un testamento a cui dà voce Federica Fracassi.

Sala Fassbinder | ore 21.30
• Teatro Out Off – NOTE DI CUCINA
Due uomini si sfidano in una gara culinaria al fine di conquistare una ragazza. Con gli ingredienti dei piatti, cuociono anche gli ingredienti che costituiscono la loro vita: delusioni, fallimenti, sconfitte. Critica feroce alla società dello spreco.

MERCOLEDÌ 15 LUGLIO
Sala Bausch | ore 20.30
• Arsenale – DIFFIDATE DALLE PAROLE
Una soffitta dove sono accatastati in apparente disordine tanti momenti di vita; una gran confusione vista dal buco della serratura o sbirciando dalla porta appena socchiusa; ma dove basta entrar senza paure per ritrovare volti, situazioni… – J. Tardieu

Sala Fassbinder | ore 21.30
• Animanera – FINE FAMIGLIA
È Natale. Una famiglia Italiana vuole festeggiare diversamente. Dopo anni di litigi e angherie reciproche Mamma, Papà, Figlio, Figlia decidono di non vedersi più. Ma non va come previsto e andar via di casa una volta per tutte si rivelerà complicatissimo.

GIOVEDÌ 16 LUGLIO
Sala Bausch | ore 20.30
• Alkaest – LA GIORNATA DI UNA SOGNATRICE
È il racconto di una giornata fantastica della vita di una donna. Una meditazione onirica sulla morte che fa del teatro un non luogo, dove le immagini e i sentimenti di una vita si rincorrono e si sovrappongono veloci.

Sala Fassbinder | ore 21.30
• ArtedanzaE20 – THIS IS NOT A SHOW
This is not a show è una fenomenologia dell’essere umano sospesa in un luogo dove l’inganno è la realtà e la realtà è l’inganno, dove l’uomo incarna, si veste e si sveste di maschere arcaiche che rappresentano i miti della società in questo tempo, in questo mondo.

VENERDÌ 17 LUGLIO
Sala Bausch | ore 20.30
• Punto Zero/Carcere Min. Cesare Beccaria – ERRARE HUMANUM EST
È più di una rappresentazione teatrale, è una riflessione sul disagio, la devianza minorile, la giustizia, condivisa dai ragazzi del Carcere Cesare Beccaria con un pubblico di coetanei per mostrare che cambiamento e crescita personali sono possibili.

Sala Fassbinder | ore 21.00
• ATIR – EROS E THANATOS
“Perché ho paura di morire ed è per questo che amo i classici. Nelle loro parole ritrovo la strada, mi indicano la via, mi aiutano a riconoscere cosa è giusto, urgente, importante. I classici ristabiliscono il giusto rapporto tra l’umano e l’eterno”.

LUNEDÌ 20 LUGLIO
Sala Bausch | ore 19.30
• Atir e Comunità Progetto – GLI SPAZI DEL TEATRO
Una trentina di cittadini abili e diversamente abili si avvicendano sul palco, alternando momenti di gioco, improvvisazioni e frammenti da Il Gioco dei vizi, saggio del II anno della scuola di teatro integrato Gli Spazi del teatro.

Sala Fassbinder | ore 20.30
• PACTA dei Teatri – CALIGOLA
Il più bel testo teatrale di Camus, incentrato sul delirio del potere, fa emergere il contrasto irrimediabile fra individuo e politica. Delle tre versioni va in scena quella del ’41: qui la follia di Caligola, come la sua logica, ha in più la corda dell’amore.

Sala Shakespeare | ore 21.00
• Balletto di Milano – LA VIE EN ROSE… BOLÉRO
Un lavoro coreografico stupefacente. Dalle più belle canzoni francesi al più celebre brano di Ravel per raccontare tante storie: non solo gioco di seduzione, ma eterna storia di una nascita, di un’attrazione verso un essere simile

MARTEDÌ 21 LUGLIO
Sala Bausch | ore 20.30
• Arcaduemila – IL RAGÙ CHE PIACE A ME
L’omaggio a un grande maestro del teatro italiano attraverso le figure femminili più rappresentative delle sue opere. Il dialetto, la musica, le canzoni e le poesie, come nella migliore tradizione napoletana, rendono più suggestiva la rappresentazione.

Sala Shakespeare | ore 21.30
• Teatro della Cooperativa – CHICAGO BOYS
Un’esaltazione surreale del capitalismo, del consumismo e dell’ideologia yankee neoliberista più sfrenata. Un’occasione per contrapporre al motto “libera volpe in libero pollaio” il proverbio greco “se vedi che non ti sazi, fermati!”.

Sala Fassbinder | ore 21.30
• Extramondo – TRE GIORNI E POI L’INFERNO
Il processo a Theodor Saevecke e i terribili avvenimenti dell’agosto 1944, quando 15 partigiani furono prelevati dal carcere di San Vittore e portati in piazzale Loreto, dove vennero fucilati su disposizione di un comandante delle SS.

MERCOLEDÌ 22 LUGLIO
Sala Shakespeare | ore 20.30
• Teatro Litta – SOGNO (MA FORSE NO)
Una giovane donna comincia a stancarsi del suo amante, mentre subisce nuovamente il fascino di un vecchio amore, tornato ricchissimo da paesi lontani. Nello spazio di un sogno vive in modo conflittuale il contrasto tra le due pulsioni.

Sala Fassbinder | ore 21.30
• Teatro Filodrammatici – N.E.R.D.s – SINTOMI
N.E.R.D.s è una commedia nera, provocatoria e irriverente. Quattro fratelli festeggiano il 50esimo anniversario di matrimonio dei genitori. Tutto sembra perfetto ma la situazione degenera in un delirio di “reflussi emotivi” che non lascia scampo.

Sala Bausch | ore 21.30
• TLLT – BAGNATI
Può una perversione essere amore? È quello che si chiedono Guido e Fiamma quando sorprendono il loro figlio a farsi orinare addosso dal figlio della colf e si trovano costretti a confrontarsi con i propri tabù…

VENERDÌ 24 LUGLIO
Sala Bausch | ore 19.30
• LAB121 – L’INQUILINO
Trelkovsky è un uomo qualunque. Prende in affitto l’appartamento del signor Zy finendo per ritrovarsi vittima di misteriose macchinazioni da parte dei vicini. Il condominio è metafora della società, dove la violenza scatena paure e un senso di vergogna.

Sala Shakespeare | ore 20.30
• Teatro Franco Parenti – PEPERONI DIFFICILI
Risate a crepapelle e commozione fino alle lacrime per la commedia che ha registrato il tutto esaurito per due stagioni in casa Parenti. In scena insieme all’autore e regista Rosario Lisma, Ugo Giacomazzi, Andrea Narsi e la pluripremiata Anna Della Rosa.

Sala Fassbinder | ore 21
• Campo Teatrale – LA VOLONTÀ
Il pensiero di Simone Weil, quasi sconosciuto alla sua morte, oggi ci interroga con una forza sconvolgente. Fu operaia, insegnante, poetessa, combattente, filosofa, contadina. Si occupò degli uomini, dei pensieri e delle azioni degli uomini.

MARTEDÌ 28 LUGLIO
Sala Bausch | ore 19.30
• Compagnia Dionisi – POTEVO ESSERE IO
È il racconto di una bambina e un bambino che crescono partendo dallo stesso cortile di periferia. Due partenze, stessi presupposti. Ma finali diversi. E in mezzo la vita: un allenatore di kick-boxing, una cartomante, la stella del pop croato…

Sala Fassbinder | ore 20.30
• Proxima Res – IL SUGO DELLA STORIA
In questa versione dell’opera manzoniana tipi e caratteri dei personaggi saranno indagati approfonditamente nelle interpretazioni degli attori che restituiranno una riduzione fedele al testo, un’occasione per riscoprire una storia legata alla Lombardia.

Sala Shakespeare | ore 21
• Tieffe Teatro Milano – DEGNI DI NOTA
Alberto Patrucco e Andrea Miro’, con la complicità di due musicisti, presentano un recital privo di retorica e tormentoni, in cui ironia, musica e riflessione sono padrone di casa insieme alle parole e alle melodie di Brassens e Gaber.

GIOVEDÌ 30 LUGLIO
Sala Bausch | ore 20.30
• Opera Liquida – NON PIÙ I LUOGHI DELL’ALTRO
Un montaggio degli spettacoli visionari di Opera liquida, dove l’arte è al servizio della comunità: la storia di un attore recluso, dal crash emotivo delle Meccaniche dell’anima a Stai all’occhio, per i giovani a rischio, fino al progetto contro la violenza sulle donne.

Sala Fassbinder | ore 20.30
• Spazio Tertulliano – MI VOLEVA LA JUVE
Un emozionante racconto autobiografico. Il calcio come metafora della vita: dalla strada all’illusione di una vita all’attacco, dalla corsa alla serie A all’incontro con il Maestro Giulio Bosetti e il Teatro. Una storia carica di intensità.

Sala Shakespeare | ore 21.30
• Martinitt La Bilancia – TI PRESENTO PAPÀ
Mauro e Alessandro si incrociano, imbarazzati, a casa di una escort: non possono certo immaginare di essere padre e fidanzato di Chiara… Lo scopriranno quella sera a cena! Un’esilarante riflessione sulle contraddizioni della famiglia contemporanea.

Priscilla – La regina del deserto al teatro Manzoni

In occasione di Expo 2015 torna:
PRISCILLA LA REGINA DEL DESERTO il musical
con Cristian Ruiz, Marco D’Alberti, Riccardo Sinisi
IN ESCLUSIVA AL TEATRO MANZONI DI MILANO

Dopo mesi di tournée lo spettacolo campione di incassi “Priscilla – La regina del deserto” ritorna a Milano, nella splendida cornice, anche se un pò sacrificata, del teatro Manzoni. Ma non per questo la bravura dei protagonisti viene a mancare, anzi riescono a interagire meglio con il pubblico che li vede più vicini e più veri, apprezzando al meglio i costumi meravigliosi e spettacolari e le tre Divas dalla voce unica e soul.
La prima ha già incantano molti con un successo strepitoso, lasciati emozionare anche tu per rivivere una favola dai temi tolleranti e moderni.

Priscilla - La Regina del Deserto_b

CARTELLE STAMPA:

il musical campione di incassi PRISCILLA – LA REGINA DEL DESERTO ritorna in esclusiva al Teatro Manzoni di Milano (via Alessandro Manzoni, 42 – ingresso platea da 49 a 69 euro – privée da massimo 6, 5, 4 e 2 posti – http://www.ticketmas.it; http://www.ticketone.it; per pubblico organizzato e gruppi: gruppi@priscillamusical.it) in occasione di EXPO 2015. A interpretare il ruolo dei protagonisti saranno: Cristian Ruiz (Tick/Mitzi), Marco D’Alberti (Bernardette) e Riccardo Sinisi (Adam/Felicia).

Il musical, firmato dal regista Simon Phillips e tratto dal film commedia “The Adventure of Priscilla Queen of the Desert”, ha venduto oltre quattro milioni e mezzo di biglietti in tutto il mondo.
Sul palco una varietà di oltre cinquecento costumi; una raffica di battute esilaranti e una colonna sonora di venticinque intramontabili successi internazionali tra cui “I Will Survive”, “Material Girl”, “Finally” e “It’s Raining Men”. Il cast è composto da: Cristian Ruiz, Marco D’Alberti, Riccardo Sinisi, Elisa Marangon, Giada D’Auria, Massimiliano Colonna, Elena Nieri, Loredana Fadda, Giovanna D’Angi, Alessia Punzo, Pedro Batista Gonzalez, Matteo Perin, Giacomo Buccheri, Simone Nocerino, Giovanni Abbracciavento, Samuele Cavallo, Simone Carbone, Taddeo Pellegrini, Andrea Riva, Marco Di Palma, Natascia Fonzetti e i giovani interpreti che si alterneranno nel ruolo di Benji: Mattia Lisi, Alessandro Bendinelli, Matteo Marcus Bok e Alessandro Orfini.
La sceneggiatura dello spettacolo, con il suo messaggio sulla famiglia, la tolleranza e l’accettazione, è capace di raccontare e alternare momenti di puro divertimento ad altri più emozionanti, mantenendo uno stile originale, brillante e decisamente non convenzionale.
È la storia di Tick, Bernadette e Adam, eccentrici artisti che, grazie a un ingaggio, decidono di lasciare la noia e i problemi della loro vita a Sidney e portare il loro spettacolo di Drag Queen nell’entroterra australiano ad Alice Springs. Inizia così una travolgente avventura “on the road” di tre amici che, a bordo di un vecchio bus – di nome Priscilla – viaggiano attraverso lo sconfinato deserto australiano alla ricerca di amicizia e amore, finendo per trovare più di quanto avessero mai sognato.
Partner ufficiale del musical è M•A•C (Make-up Art Cosmetics), brand leader nel campo del make-up professionale, fondato nel 1984 a Toronto e distribuito in 96 paesi.

dal  27 maggio al 18 luglio
http://www.priscillailmusical.it http://www.teatromanzoni.it
Per acquisto biglietti: http://www.ticketmas.it http://www.ticketone.it

guida per giovani

La cantatrice calva al Teatro Manzoni – recensione

La curiosità era grande.

Ieri in scena al teatro Manzoni: La cantatrice calva.

Vedere i tre cabarettisti di Zelig cimentarsi con “La cantatrice calva” è stato un grande stimolo per la curiosità, ma forse l’aspettativa è stata un po’ delusa, soprattutto da parte di Manera, che non è riuscito a scrollarsi di dosso il personaggio zelighiano. Al contrario le tre attrici hanno dimostrato tutto il loro spessore e la loro bravura, diventando le vere protagoniste della serata. Hanno esaltato l’assurdità del lavoro di Ionesco che cela, attraverso la comicità, i vuoti esistenziali e le incomprensioni della vita. Forse Ionesco è già esageratamente comico e non ha bisogno dei meccanismi e degli eccessi necessari al cabaret. L’impostazione registica non è riuscita a colmare la distanza tra gli attori teatrali e quelli della televisione. Questo deve ridare il giusto spazio al teatro e essere da monito ai registi che cedono troppo spesso alla banalità del gusto televisivo per aumentare l’afflusso al botteghino, dovuto alla notorietà degli attori.

Zeta

DAL 27 APRILE 2015 AL 29 APRILE 2015
LA CANTATRICE CALVA – LEONARDO MANERA, DIEGO PARASSOLE, MAX PISU, MARTA MARANGONI, STEFANIA PEPE, ROBERTA PETROZZI – DI EUGÈNE IONESCO – SCENE DI MATTIA BORDONI – COSTUMI DI LUCIANA MALACARNE – REGIA DI MARCO RAMPOLDI

Teatro Manzoni – Via Manzoni 42 – 20121 Milano
Tel. 02.763.69.01 Fax 02.760.054.71 – info@teatromanzoni.it – Il Servizio di biglietteria telefonica risponde al numero 02.763.69.01 e al numero verde 800 914350 attivo da rete fissa in orario di cassa

La Cantatrice Calva nasce  dal desiderio di tre comici amici Max Pisu, Diego Parassole e Leonardo Manera e di due attrici di prosa, Stefania Pepe e Roberta Petrozzi, di  lavorare insieme. Un gruppo  apparentemente contraddittorio, ma in realtà assolutamente coeso , in cui i ‘performers’ abituati a portare sul palcoscenico le proprie parole in un dialogo molto diretto con la platea, e l’elemento femminile di impostazione tradizionale, fanno esplodere una comicità dirompente. Quali presupposti migliori per rileggere con scanzonato rigore questo capolavoro che mette in luce, con esilarante ferocia, tutto la parte più effimera dei rapporti e della comunicazione verbale? Con un tuffo catartico nell’assurdo che si cela sotto (o dentro?) la normalità quotidiana

La cantatrice calva al Teatro Manzoni

In scena al teatro Manzoni di Milano
LA CANTATRICE CALVA
di Eugène Ionesco

la cantatrice calva

Un estratto dal comunicato:

“La nostra Cantatrice Calva è nata dal desiderio di lavorare insieme. Tre comici amici (o amici comici), che hanno condiviso (magari a volte a distanza) buona parte del percorso artistico: dalla gavetta nei locali, passando per la grande avventura degli anni d’oro di Zelig, fino alla matura ricerca di una comunicazione più teatrale, ma non per questo meno divertente: con la rilettura classica del Candido di Leonardo Manera, le interpretazioni british di Max Pisu, e il ‘cabaret ecosostenibile’ di Diego Parassole. Due attrici di prosa, Stefania Pepe e Roberta Petrozzi, che, cosa inconsueta, hanno una naturale predisposizione a fare coppia, e hanno in tal forma calcato molti palcoscenici milanesi iniziando con Alfieri ed arrivando al Terron del Non sparate sulla mamma. A loro si aggiunge sul versante femminile Marta Marangoni storica presenza delle produzioni del Teatro della Cooperativa, luogo di incontro e di assidua frequentazione di tutto il gruppo. Una serie di relazioni incrociate che, fra stanze comunicanti, mini-sit, voci fuori campo e quant’altro, fa sì che questo gruppo, forse apparentemente contraddittorio, risulti in realtà assolutamente coeso. In più, da parte di tutti, una grandissima attenzione al linguaggio. Quali presupposti migliori per rileggere con scanzonato rigore questo capolavoro, che mette in luce con esilarante ferocia tutto l’effimero dei rapporti e della comunicazione verbale? Con un tuffo catartico nell’assurdo che si cela sotto (o dentro?) la normalità quotidiana.”

Al Teatro Manzoni : dal 27 al 29 aprile 2015

Regia MARCO RAMPOLDI
Scena Mattia Bordoni – Costumi Luciana Malacarne – Regista assistente Paola Ornati
Personaggi e interpreti: Sig. Smith – LEONARDO MANERA; Sig.ra Smith – ROBERTA PETROZZI
Sig. Martin – MAX PISU; Sig.ra Martin – STEFANIA PEPE
La Cameriera – MARTA MARANGONI; Capitano dei Pompieri – DIEGO PARASSOLE

Vorrei la pelle nera al Teatro Manzoni

La scorsa settimana il Teatro Manzoni ha portato sotto i suoi riflettori una favola moderna, con tanto di soul e canzoni ricche di ritmo.

VORREI LA PELLE NERA – UNA FAVOLA SOUL

Vorreilapellenera

Semplice e divertente, “Vorrei la pelle nera” racconta le avventure di un cameriere che timido nasconde una voce soul grintosa e forte, ma non avendo coraggio non riesce a emergere. In suo aiuto arriveranno personaggi ritratti nei quadri del locale il “Motown club”, dalla voce nera, che ci rimandano indietro negli anni 60 / 70 / 80. Da ridere e cantare con un Luca Jurman completamente trasformato, altro che giudice di “Amici”.

pellenera

Luca Jurman – Ugo Conti

Scritto e diretto da Maurizio Colombi – Musiche originali e di scena di Luca Jurman – Canzoni edite di N. Ferrer, M. Jackson, R.Charles, W. Houston, M. Gaye, B. White, J. Brown, Commodores Jackson Five

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Teatro Manzoni S.p.a. – Via Manzoni 42 – 20121 Milano 
Tel. 02.763.69.01 Fax 02.760.054.71 info@teatromanzoni.it